Dove arrampicare

La Valle di Susa, forse perchè comodamente raggiungibile da Torino, anche per un breve pomeriggio d'arrampicata è da sempre stata un punto di riferimento per gli alpinisti piemontesi, che nel corso degli anni hanno scoperto e attrezzato una miriade di palestre di roccia. Con l' evoluzione dell'arrampicata sportiva, alcune di queste sono state pressochè abbandonate, a favore di altre che meglio si prestavano al nuovo stile di scalata, fu così che in breve tempo le falesie storiche raggiunsero la saturazione e le nuove generazioni hanno cercato sulle pareti minori un nuovo terreno di gioco, creando dei veri gioielli in fatto di palestre d' arrampicata. Nel 1980, il fuoriclasse piemontese GianCarlo Grassi, pubblicava la prima guida d' arrampicata in valle, seguendo poi con una monografia della zona di Caprie ed ancora con una guida completa alla scalata dei massi erratici (sassismo). Nel 1993 esce a cura di Oscar Durbiano una nuova raccolta di itinerari sportivi in valle di Susa, e per finire sempre nel 1993 il condovese Diego Cordola porta a termine la guida di arrampicata del comprensorio di Caprie. Per gli amanti della arrampicata sportiva  in falesia che si trovano a percorrere o a visitare la Valle di Susa potrebbe tornare utile sapere che a seconda della zona si trovano tipi di roccia diversi, dal calcare della valle Stretta e della zona di Foresto, al gneiss granitoide di Borgone, mentre l’intera zona di Caprie è composta da serpentino dal caratteristico colore verdognolo. Inoltre in Valle Susa è generalmente possibile arrampicare tutto l’anno scegliendo l’esposizione al sole o all’ombra in base alle stagioni e alla quota.

 

 

Vie ferrate in Valle di Susa

Al momento, benchè nelle regioni occidentali, la diffusione di Vie Ferrate nelle vallate non sia capillare, la valle di Susa ne possiede nove, che sono state costruite o ricostruite e tuttora mantenute; inoltre una in fase di progettazione ed almeno una terza in fase di studio. Questo a dimostrazione di come alcuni Comuni hanno recepito il messaggio che arriva da oltralpe, dove la proliferazione di questo genere di itinerari sta superando ogni limite immaginabile, dove ogni paese vuole avere la sua via ferrata. Al pari delle Dolomiti anche la Valle di Susa, possiede un itinerario ricavato sui resti di un tracciato nato per scopi bellici, la  Via degli Alpini sul monte Charrà, anche la valle di Susa può vantare di un itinerario che oltre ad essere sportivo ci porta a viaggiare nella storia, scalando il monte Pirchiriano sulla cui sommità troviamo L'Abbazia della Sacra di San Michele risalente al X secolo, oppure, un percorso di natura principalmente paesaggistica  volto alla scoperta di una luogo selvaggio e altrimenti inaccessibile, dove oltretutto possiamo vedere una vegetazione davvero particolare  Le Gorge della Dora Riparia, ed anche un itinerario esclusivamente sportivo con diversi tracciati di lunghezza ed impegno differente per soddisfare il neofita, l'esperto, ed anche i bambini, la Ferrata del Ruoas, poi due itinerari inseriti all' interno di altrettante oasi protette, che si sviluppano lungo i due Orridi principali della Valle Foresto e Chianocco.Oggi lo scopo delle vie ferrate è di permettere l’ascensione in roccia anche all'escursionista medio. Benché sicuri e accessibili in larga misura anche ai non scalatori, i percorsi attrezzati non debbono mai venire sottovalutati

Materiale indispensabile:
 imbragatura da arrampicata - casco da arrampicata - dissipatore d'energia con 2 longe dinamiche - n° 2 moschettoni a norme per ferrata e connettore con l'imbragatura.

  

 

Foto e testi sono stati gentilmente concessi da ALTOX.it al solo scopo informativo.